PAVULLO. Continua la battaglia per il punto nascite di Pavullo, anche dopo che la Regione ha chiesto al Ministero la deroga prevista sotto quota 500 parti. Perché si teme che sia solo un rimandare ad altri la responsabilità della chiusura. La domanda infatti è già “viziata” in partenza dalla valutazione della Commissione regionale, secondo cui Pavullo deve chiudere come Castelnovo Monti (Re) e Borgo Val di Taro (Pr). Per questo la consigliera di opposizione (a Fanano e in Unione) Paola Pasquali ha protocollato ieri via Pec al presidente dell’Unione Leandro Bonucchi una richiesta di accesso agli atti urgente perché acquisisca dalla Regione non solo copia della domanda di deroga, ma anche la relazione tecnica con cui la Commissione ha espresso parere negativo sulla sicurezza a Pavullo. Per conoscerne le motivazioni, comprese quelle sull’impossibilità di adeguarlo agli standard. La Pasquali ha chiesto anche copia del piano di adeguamento al protocollo metodologico previsto dalla normativa generale per la valutazione della richiesta di mantenere in attività i punti nascita sotto ai 500 parti, «sempre che sia stato redatto». «A questo punto – nota la Pasquali - mi chiedo: se sono già alcuni anni che le nascite a Pavullo non superano le 500 e, da come mi risulta, nel frattempo non sono stati apportati i dovuti adeguamenti agli standard di sicurezza, di chi sono le responsabilità? Non mi stancherò mai di ribadire quanto il punto nascite di Pavullo sia un “salvavita” per le donne del Frignano: lo testimoniano le quasi 6mila firme raccolte a tempo di record di 15 giorni, ma anche e soprattutto le tante testimonianze dirette di mamme ancora in vita perché salvate qui, assieme ai loro bimbi». (dm)
Punto nascite, Paola Pasquali ora vuole i documenti

PAVULLO. Continua la battaglia per il punto nascite di Pavullo, anche dopo che la Regione ha chiesto al Ministero la deroga prevista sotto quota 500 parti. Perché si teme che sia solo un rimandare ad...