MODENA A rischio la costruzione - già iniziata - della nuova sede dell’azienda di trasporti Gls che il Comune ha deciso di realizzare in via Massarenti, a due passi da viale Gramsci. Quaranta residenti, in parte aderenti al comitato antispaccio “Viale Gramsci e dintorni”, hanno infatti deciso di ricorrere al Tar contro la realizzazione del nuovo polo produttivo di 4.300 metri quadrati che si “mangerà” un polmone verde ritenuto utile dagli abitanti della zona. Ora, entro fine febbraio, arriverà la decisione del Tribunale amministrativo relativo alla richiesta di sospensiva del provvedimento, in attesa che i giudici entrino poi nel merito della vicenda. «Abbiamo raccolto 6mila euro - spiega il portavoce del comitato Andrea Giordani - e continuiamo perché tra l’altro la nostra zona continua ad avere problemi di spaccio da risolvere. Per quanto riguarda l’area della Gls siamo dell’idea che quel polmone verde debba restare e vogliamo fare valere i nostri diritti. La zona scelta per la fabbrica, azienda certo importante, è inadeguata mentre bisogna abbellire e riqualificare la zona residenziale. Qui vicino c’è anche l’abbandonata chiesetta di Santa Cecilia». Degli aspetti tecnici di richiesta di sospensione lavori e dell’intera vicenda di richiesta al Tar si occupano l’avvocato Emanuel Tranchina e il praticante Francesco Poliselli.
LA BATTAGLIA «Per questa area di via Massarenti - spiegano - andava utilizzato lo strumento della realizzazione del piani particolareggiato anche se è un’area limitata. Il Comune ha utilizzato invece un permesso a costruire convenzionato, possibile dal 2014, certo più veloce ma secondo noi non utile in questo caso. Poc e Rue, gli strumenti urbanistici vigenti del Comune, comunque spiegano secondo noi chiaramente che lì appunto andava utilizzato il piano particolareggiato e non il permesso a costruire com’è stato fatto». Il Consiglio comunale a metà ottobre aveva approvato all’unanimità la delibera relativa al permesso di costruire convenzionato nell’area, provvedimento a favore della società “Ccfs Immobiliare spa». Nell’occasione l’assessore all’urbanistica Anna Maria Vandelli aveva spiegato che «L’area dell’intervento si trova nell’ambito produttivo specializzato a Modena nord, tra la tangenziale e il comparto interessato dal progetto Periferie. Insieme alla struttura produttiva il privato realizzerà una serie di opere di urbanizzazione primaria funzionali all’intervento. Per quest’area lo strumento urbanistico individua dotazioni ambientali molto forti: oltre a una fascia oggetto di forestazione che verrà ceduta al Comune, è prevista una ulteriore lingua di forestazione in area privata. Il lotto ha una capacità edificatoria importante, pari a circa 13 mila metri quadrati di superficie utile grazie alla possibilità di edificare su più piani, ma il progetto utilizza solo un piano e prevede di utilizzare poco più di un terzo della superficie. La mobilità a servizio della struttura è molto semplice, con entrata-uscita oltre alla realizzazione di parcheggi pubblici su via del Mercato». Se ha ragione l’amministrazione o i residenti il Tar lo definirà a breve.
Stefano Luppi