CARPI. Ha prenotato una sala in un circolo carpigiano per celebrare le sue nozze che avrebbero dovuto svolgersi il 19 ottobre. Ha anticipato la data del matrimonio al 13 dello stesso mese proprio per potere organizzare il banchetto nel circolo in cui aveva prenotato la sala, che il 19 sarebbe stata occupata. Ma, ieri l’altro, è arrivata la doccia fredda: le è stata revocata la prenotazione, effettuata più di un mese fa. E per un motivo tanto atteso quanto sconcertante.
«Inizialmente mi è stato detto che c’era stato un malinteso - racconta la sposa, Sabrine Mansour, nata a Carpi 25 anni, di origine tunisina - Era stata affittata ad altre persone per la stessa data. Poi, però, pensando che la chiamata si fosse interrotta, la responsabile ha commentato con un’altra persona che aveva accanto che preferiva non darla a “dei marocchini” per la confusione che avrebbero fatto. Ora, io non sto a sottolineare il numero infinito di salette che per associazioni ed eventi vari ho personalmente affittato a Carpi, senza mai aver ricevuto recensioni negative. Perché quella donna non poteva certo saperlo. Ma mi fa rabbia e mi fa imbestialire pensare che nella mia città, ci siano persone che la pensino così. Mi fa imbestialire essere a pochi giorni dall’evento e non avere più quello che avevo programmato solo perché una persona ha dei pregiudizi. Non mi era mai successo nulla di simile e sono davvero allibita. Abbiamo deciso di sposarci con rito civile. Quindi, per la festa, volevamo accontentare i miei genitori che desideravano organizzare qualcosa di particolare. Ora, però, dopo la disdetta ci troviamo in grande difficoltà» conclude Sabrine mentre cerca di contattare quante più persone possibile.
Una catena di solidarietà si è innescata per trovare una sala per il matrimonio di Sabrine, non appena la ragazza ha raccontato la sua esperienza. E la reazione della donna all’altro capo del filo ha scatenato un’ondata di sdegno collettiva misto a incredulità.
La donna in questione, interpellata telefonicamente della Gazzetta, ha commentato laconicamente: «È stata una mia opinione personale» riagganciando immediatamente il telefono. —