MODENA. È un piatto che fa parte della tradizione modenese e che affonda le radici nella storia culinaria del nostro territorio. Si tratta del coniglio all’aceto balsamico, un secondo perfetto, in particolare per queste giornate fredde che la modenese doc, Teresa Poppi ama cucinare per la sua famiglia e, a volte, anche per gli amici.
«Mi ha dato la ricetta diversi anni fa un’amica - racconta Teresa, intenta a preparare gli ingredienti necessari per il piatto - e da allora lo cucino spesso perché è un ottimo secondo, molto gustoso e saporito, che mette d’accordo tutti».
Teresa ama molto cucinare e la sua cucina, il suo “regno” sembra quella di uno chef professionista: pulizia magistrale, attrezzatura e strumenti da grande ristorante. «Cucino da sempre e di tutto: dalla pasta ai secondi, mi piace molto e mi rilassa». Mentre prepara la spremuta di arance che servirà per mantecare il coniglio, Teresa racconta delle cene che lei e suo marito, rimasti soli dopo che i tre figli sono cresciuti e andati a vivere per conto loro, organizzano spesso, anche con amici: «Ci piace avere ospiti e organizzare cene - racconta Teresa - tutti insieme davanti alla tavola imbandita, è davvero un piacere per me poter cucinare, anche per tante persone».
Una passione che arriva anche dalla sua famiglia, suo padre infatti ha sempre prodotto vino e aceto al Cristo di Sorbara, dove Teresa è cresciuta: «Ricordo l’amore di mio padre verso il suo lavoro, la terra, la cura delle vigna e poi il vino e l’aceto balsamico. L’odore delle botti è indimenticabile».
Oggi l’aceto balsamico Poppi viene ancora prodotto e imbottigliato e Teresa, mentre è intenta a scaldare la padella per rosolare il coniglio, mostra una delle confezioni di balsamico, con un piccolo libretto che racchiude la storia della sua famiglia, fotografie annesse. «È sempre una grande emozione sfogliare questo libretto scritto da mio figlio Mattia, c’è tutta la mia storia e quella della mia famiglia».
Oggi Teresa porta avanti la tradizione ricordando suo padre, scomparso alcuni anni fa, un ricordo che continua a vivere grazie all'aceto balsamico di famiglia, una memoria inestimabile che si tramanda da generazione in generazione e che tanti modenesi custodiscono come un gioiello prezioso.
«Utilizzo spesso l’aceto balsamico di famiglia per tanti piatti - commenta Teresa - come tutti i modenesi è un prodotto che non manca mai in cucina, sia per il secondo ma anche qualche goccia sopra una scaglia di Parmigiano Reggiano, oppure sul contorno». A proposito di contorni, anche il coniglio di Teresa si può accompagnare con vari contorni, in questo caso meglio patate, lesse o fritte non importa: «Si può servire con qualsiasi verdura - spiega Teresa - io però consiglio patate novelle, meglio se lesse perché il coniglio è molto saporito e poi in questo modo si possono inumidire con la salsa al balsamico, una vera delizia. Per chi lo gradisce anche fritte, ma non troppo salate».
La qualità delle materie prime è fondamentale, dalla carne al balsamico: «La materie prime sono fondamentali, qui a Modena abbiamo dei prodotti ottimi e genuini che ci permettono anche di cucinare al meglio e creare ottime pietanze». Due o tre piccoli pezzi di coniglio, qualche patata lessa sbucciata e tagliata in piccole parti e un bel giro di salsa all’aceto balsamico tradizionale di Modena e il piatto è servito, ovviamente con un buon bicchiere di Lambrusco per dare il tocco finale. —
IL TOCCO
Serena Fregni