Era successo cinque anni fa, con il sorpasso Di Padova-Tonelli, e stavolta è successo di nuovo, però a generi invertiti e nel centrodestra: ancora una volta, con le verifiche post-voto dell’Ufficio elettorale centrale del Tribunale di Modena, si registra una variazione delle preferenze che porta un consigliere già eletto ufficiosamente a dover lasciare il posto al primo degli esclusi. Tutto questo in casa Forza Italia, dove si registra il “ripescaggio” di Piergiulio Giacobazzi, coordinatore provinciale del partito, che domenica sera aveva chiuso al secondo posto per preferenze dopo Anna Maria Bonacini. Secondo posto che da ieri è diventato primo: secondo l’Ufficio elettorale centrale, infatti, le preferenze di Giacobazzi non sono 130 ma 143, mentre quelle della collega non sono 131, ma 124. Così, a sedere in Consiglio comunale sarà il coordinatore dei berlusconiani e non Bonacini, prima dei non eletti anche alle elezioni politiche del 2018, quando si piazzò subito dopo il critico d’arte Vittorio Sgarbi, eletto alla Camera nel collegio Modena-Ferrara.
Preferenze riviste anche nelle altre liste, ma senza sorpassi: nella lista di Fratelli d’Italia-Popolo della Famiglia viene così confermata l’elezione di Elisa Rossini, rappresentante del movimento fondato da Mario Adinolfi che con 251 preferenze ha “beffato” i candidati Fdi, con il coordinatore provinciale Ferdinando Pulitanò primo dei non eletti (221 preferenze).
Nel Pd, Federica Venturelli scende da 1377 a 1375 preferenze, mentre Fabio Poggi ne guadagna sette, passando da 850 a 857, mentre in casa Sinistra per Modena Camilla Scarpa passa da 575 a 577 e Andrea Bosi da 369 a 374 voti. Nei Verdi Alessandra Filippi abbandona… quota cento, passando a 99 preferenze, mentre per Modena Solidale Katia Parisi passa da 623 a 626 preferenze. Una preferenza in più anche per Luigia Santoro della Lega, che passa così da 263 a 264 voti personali. —
L.G.
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