MODENA. Furto nella notte a Zona Bolle Selfservice, la lavanderia con libreria in viale Carlo Sigonio, un punto di ritrovo molto conosciuto.
La titolare, Marcella Bignardi, ha appeso un cartello che annuncia l'accaduto. Ieri è andata ancora una volta alla polizia per sporgere denuncia. È molto avvilita e si può capire il perché. Nel luglio 2018 la sua lavanderia ha subito il primo furto. Il 22 settembre secondo colpo: i ladri erano entrati dal retro, avevano aperto i coperchi delle lavatrici da dietro pensando ci fosse la moneta dei lavaggi e, non trovando denaro, hanno portato via il dvd della videosorveglianza che registra h24 cosa succede in lavanderia e la saponetta wifi. Ora il terzo colpo, molto costoso per i danni lasciati tutti a carico della titolare.
Racconta Marcella Bignardi ricostruendo quello che era successo appena qualche ora prima: «Questa mattina (ieri per chi legge, ndr) alle 5.50 scatta l'allarme mentre sto dormendo. Mi collego e vedo uno che sta scassinando il distributore dei prodotti. Chiamo la polizia. Dalle immagini se ne vede solo uno. E poi scopro che l’allarme era già suonato due ore prima, verso le 3. Quando sono arrivata al negozio con mio marito, abbiamo scoperto che aveva forzato la tapparella, smurato la cassa con tanto di sbarra e distrutto il mobile dei prodotti».
Il suo commento è amaro: «I soldi sono il meno. C'era il fondo cassa. Ma abbiamo un danno da 6mila euro. Domani verranno a montare la cassa. Ci sono i calcinacci per terra e abbiamo abbassato la tapparella. Poi abbiamo anche scoperto che avevano forato un'apertura esterna. Probabilmente il ladro voleva fare un colpo veloce ma ha trovato la cassa bloccata. È tornato due ore dopo, sollevando la serranda e questa volta ha forzato la cassa e il distributore dei prodotti. Non ha toccato le altre due porte, voleva proprio la cassa, senza dubbio».
«Sono molto avvilita. Sono venuti di giorno, di sera e adesso di notte. Non hanno orari. E soprattutto anche se fanno un rumore infernale nessuno se ne accorge. Nessuno vede o sente niente. Ha trapanato un lucchetto attaccato alla sbarra della casa e nessuno lo ha sentito! Siamo arrivati pochi minuti dopo, lo sappiamo dagli orari sui fotogrammi. La polizia è arrivata in fretta ma era già sparito. Aveva un giaccone con cappuccio. Era grosso di corporatura. Aveva una bicicletta. Dalle foto si capisce che era uno solo».
Un identikit ora in mano alle forze dell’ordine, ma quello che resta adesso è tanta amarezza.
Tre furti in meno di un anno per un’attività a gestione familiare sono un macigno.
Per le indagini, che proseguiranno nei prossimi giorni, diventeranno certamente fondamentali le immagini della videosorveglianza, anche se il buio certamente non aiuta. Sarà interessante capire, utilizzando anche le altre telecamere della zona, vedere da che parte si è allontanato il ladro e soprattutto se effettivamente stava agendo da solo op se aveva un complice all’esterno (fatto, quest’ultimo, non da escludere). —