MODENA. Parte da piazza Roma - «che oggi è più bella e vivibile, tanto che nessuno vorrebbe tornare indietro» - per arrivare alle nuove aree nelle quali la pedonalizzazione sarà sperimentata. Il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli ha introdotto così la partecipata assemblea pubblica di Palazzo dei Musei in cui ieri sera la giunta ha illustrato ai residenti le novità in arrivo con il Piano urbano della mobilità sostenibile.
«Questa sera siamo qui soprattutto per ascoltare - ha esordito il primo cittadino - questo, infatti, è l’inizio di un percorso avviato per definire come applicare alcune delle azioni che abbiamo deciso di portare avanti con il Pums. In questo percorso, chiederemo ai cittadini, non solo a quelli del centro storico ma a tutti, suggerimenti su come sviluppare questi progetti. Ai voi - ha aggiunto rivolto ai presenti - chiediamo quindi di segnalarci le questioni principali da affrontare e i problemi da risolvere: ce ne faremo carico e cercheremo le soluzioni migliori, perché questo è un percorso che vogliamo sviluppare insieme». Ma cosa cambierà dunque in centro con il piano che entro fine anno andrà in Consiglio comunale per il voto? Il Pums delinea una serie di interventi nel breve periodo (due anni) da effettuare in seguito a un percorso di condivisione e concertazione, che oltre alla realizzazione di nuove aree pedonali e alla razionalizzazione dei sensi di marcia in centro storico, prevede anche altre azioni, dall’ampliamento della Ztl al potenziamento dei servizi alla ciclabilità. Per quanto riguarda le ipotesi di pedonalizzazione, per il primo anno - dunque il 2020, anche se al momento non c’è una data precisa per la partenza - le aree interessate sono quelle di via Farini, largo San Giorgio e via Fonteraso (nel tratto Campanella-San Giorgio), ma anche via Battisti e via Badia-Sant’Eufemia, con miglioramenti della qualità urbana (arredi, portabici) ed eccezioni ai divieti di transito e sosta per determinate categorie.
L.G.
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