CAMPOGALLIANO. Dieci anni di studi convogliati in poco più di due minuti. Due minuti che possono fare la differenza tra la vita e la morte. La società Cooperativa Bilanciai di Campogalliano ha recentemente adottato tre dispositivi per misurare i parametri vitali dei lavoratori.
Da tempo la cooperativa si sta collocando nell’ambito dei “misuratori di grandezze” di qualsiasi tipo e quindi non solo nelle pesature industriali in senso stretto. Ecco allora anche questo dispositivi posizionati in tre luoghi strategici dell’azienda di via Ferrari, permettono di misurare cinque parametri vitali con un meccanismo semplice. Ciascuno degli oltre duecento lavoratori può stringere l’apparecchio, simile a un dispositivo di gioco. Il dispositivo è connesso in rete tramite tecnologia wireless. Elabora la frequenza cardiaca e respiratoria, la temperatura del corpo, la pressione (massima e minima) e l’ossigenazione del sangue. Trasferisce poi i dati al lavoratore direttamente via mail. Ogni lavoratore prima della misurazione è “tarato” in base a parametri quali l’età, l’altezza e la massa. Un parametro che è la specialità della casa almeno dal 1963, anno in cui la società divenne una cooperativa.

Laureato in Fisica, il presidente Enrico Messori ha trascorso un quarto di secolo nella cooperativa.
«A inizio 2019 – ricorda Messori – è scomparso un lavoratore che aveva un fisico perfetto e non presentava nessun tipo di problemi. Dalla sera alla mattina non c’era più. Abbiamo poi avviato una collaborazione con una spin off Unimore». La realtà si chiama Vst, acronimo di “Vital signals in a touch”. Segnali vitali con un tocco, come quelli registrati a Campogalliano. La start up s’è costituita nel 2017 su proposta del docente Unimore Sergio Fonda. L’ateneo ne detiene il 4% delle quote. Il sistema era stato creato per valutare lo stato di salute di una persona durante l’attività sportiva, ma nello stabilimento di Campogalliano è stato declinato nel mondo del lavoro.
«Sono sensori semplici – spiega il presidente – che elaborano le informazioni e le rendono subito disponibili attraverso un monitor o le inviano via mail al medico e a chi ha praticato l’esame. Alla cooperativa non rimane niente. Ho detto ai lavoratori di non usare la mail aziendale per evitare di avere informazioni». Lo sguardo di Messori è già rivolto verso il futuro sia per il progetto sia per l’azienda. «Il passo successivo sarebbe quello di dare una mano ai ragazzi della start up – anticipa il presidente – in modo da creare un prodotto vendibile e sponsorizzabile. Come tutti gli studiosi, hanno bisogno di qualcuno che veicoli il prodotto». Quanto allo stabilimento, sono già partiti i lavori per un ampliamento. Al centro resta la tecnologia.
«Il sensore e il terminale sono il cuore del sistema di pesatura – conclude Messori – il resto è ferro o cemento ed è producibile sui nostri modelli ovunque. Il cuore è sviluppato a Campogalliano, poi possiamo esportare in qualunque parte del mondo». —