MODENA Metà pomeriggio, squilla il telefono, risponde Matteo Salvini dal suo ritiro milanese in attesa di una nuova settimana di campagna elettorale con l’Emilia sullo sfondo.
Senatore Salvini, domani sarà in visita a Modena: l’ultima volta fu in piazza Matteotti prima delle Amministrative. Tanta gente, ma le elezioni non andarono come vi aspettavate.
«Abbiamo vinto Ferrara e Forlì, abbiamo perso Modena e Reggio. Vinto Sassuolo e perso Carpi. Ci sta. Io non cerco mai responsabili, prendo atto dei risultati e so che in Emilia candidati e squadre di lavoro hanno fatto il massimo. Ripartiamo da lì per una nuova sfida. Ma in queste settimane non ci siamo mai fermati».
La scelta di Lucia Borgonzoni è stata molto sofferta: come ha convinto gli alleati?
«Ovviamente tutti hanno il loro legittimo orgoglio e le loro legittime aspettative. Da qui a primavera vanno al voto nove regioni e, dove ritengo che la Lega non abbia un candidato vincente, non insisto. Dove ritengo, come in Umbria e in Emilia, che ci sia il candidato migliore, allora vado avanti. E così è stato per Lucia».
Bonaccini, il vostro avversario, dice che parla troppo Salvini e poco Borgonzoni.
«Vedo, da questo punto di vista, atteggiamenti poco rispettosi nei confronti di Lucia: forse il fatto che sia una donna fa pensare loro che possano sorridere e insultare. Ha fatto il sottosegretario ai Beni Culturali, viene da un percorso amministrativo che la porta ad avere idee molto più chiare di me sull’Emilia Romagna, e sarà lei a governare. Da sinistra leggo insulti, mi aspetterei proposte come quelle che noi stiamo portando alle imprese».
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A Modena che proposte porterà?
«Dirò che insieme dovremo condurre la battaglia che noi faremo in Parlamento per cambiare la manovra che impoverisce le aziende: la tassa sullo zucchero e quella sulla plastica sono fesserie. Chiedetelo a chi lavora nel biomedicale come la pensa. Ogni volta che vengo nella vostra provincia scopro realtà eccezionali sul tema dell’agricoltura, tutte non adeguatamente tutelate: i dazi sull’aceto balsamico e sul Parmigiano parlano chiaro».
Lei stesso, però, ha detto che il governo di questi anni in Emilia Romagna non è stato un disastro. Quindi?
«Guardo sempre gli aspetti che si possono migliorare. In Umbria abbiamo incentrato la nostra campagna elettorale occupandoci di sanità e strutture, perchè sapevamo che quelli erano i punti deboli della regione. E gli elettori ci hanno dato ragione. Anche in Emilia Romagna è molto caldo il tema delle infrastrutture, con la stessa provincia che attende opere da anni».
Anche con la Lega al governo, però, non ci sono stati decisi passi avanti.
«Non abbiamo mai fatto mancare appoggio a opere come la Cispadana o alla messa in sicurezza del Secchia che oggi fanno parte del nostro programma elettorale, come alcune ferite da guarire lasciate ancora dal post terremoto».
E poi c’è la sanità. Il suo post dove parlava di ospedali aperti 24 ore su 24 è diventato virale: lei saprà bene che anche in Emilia gli ospedali funzionano di notte...
«Prima di ironizzare uno dovrebbe capire. Gli ospedali sono aperti ovunque, ma nessuno ha fatto come Luca Zaia che in Veneto ha provato a rendere accessibili macchinari e visite 24 ore su 24. Uno prima di ridere dovrebbe conoscere le altre realtà. Non sto parlando della qualità dei medici, parlo di una efficienza organizzativa che ovunque è indispensabile. Anche in Emilia Romagna, perché questa può essere migliorata: pensate all’isolamento di alcune zone decentrate come l’Appennino e la chiusura di reparti e punti nascita».
Commentando la sua dichiarazione sulla sanità emiliana, Matteo Renzi ha detto che dice solo fake news sull’Emilia.
«Matteo Renzi è una fake news. Ha governato per anni e gli italiani lo hanno già giudicato. Ora si è ripreso qualche poltrona, ha inventato un nuovo partito e cambia bandiera ogni quarto d’ora: non capisco tutta questa preoccupazione se sono così convinti di vincere. A volte sembrano contenti, altre volte arroganti. Io sostanzialmente li vedo molto preoccupati ad organizzare manifestazioni contro la Lega senza lanciare proposte per l’Emilia Romagna».
A proposito di contromanifestazioni. A Bologna ha trovato i centri sociali e le sardine. Queste ultime ci saranno anche a Modena.
«A chi va in piazza lanciando bottiglie risponde il codice penale. Questa non è contestazione, è delinquenza e ormai la conosciamo. Le sardine, francamente, non capisco che problema abbiano».
Semplicemente non la vogliono, la vedono come uno «squalo».
«Quindi mi vuole dire che in Umbria, regione rossa da sempre, sono tutti impazziti all’improvviso? È evidente che a qualcuno non piace la democrazia. Io trovo una marea di gente che mi dice che dopo 50 anni, anche in Emilia, è ora di cambiare. Poi se a qualcuno non va bene, ed è legittimo, è il benvenuto a manifestare pacificamente. Vorrà dire che riempirò la giornata a chi non sa cosa fare, a chi associa la Lega a fascismo e razzismo. Evidentemente non ha capito».
Bonaccini sostiene che vuol fare cadere Conte utilizzando l’Emilia Romagna.
«È un voto degli emiliani per gli emiliani. Poi è chiaro che il Pd a Roma sta facendo i disastri, si sono alleati con Di Maio e il partito dei “no”, quelli che Bonaccini sta tristemente inseguendo giorno dopo giorno. È un atteggiamento poco dignitoso, un appello quotidiano al “state con noi”. Il governo nazionale sta spennando l’Emilia, se pensano di tassare ancora a lungo questa terra si sbagliano. Poi il pietismo di Grillo e Di Maio, insostenibile...».
Appunto, i Cinquestelle: la loro difficoltà in Emilia è spiegata dalle difficoltà oggettive che mostrano nel decidere la strategia.
«Sono in difficoltà ovunque. Ma qui Emilia il tema è più ampio: sono nati per contrastare il sistema Pd, ma sono rimasti vittime di slogan come “mai col partito di Bibbiano” che invece adesso è al loro fianco. Spariranno gli eletti Cinquestelle, ma non spariranno gli elettori che non hanno cambiato idea: in Umbria hanno scelto la Lega, lo faranno anche il 26 gennaio».
A proposito di numeri: Lega e Pd hanno sondaggi molto contrastanti.
«Mancano 70 giorni. In Umbria si pensava ad un testa a testa e invece siamo arrivati al 40 per cento».
Domani - oggi, ndr - oltre agli incontri riservati nelle aziende camminerà per il centro di Modena?
«Lo vorrei fare, spero di avere tempo per salutare un po’ di persone».
A cena al 212 in quanti sarete?
«Centinaia, per ascoltare proposte e idee».
Ci sarà anche Luca Toni: è un uomo simbolo che vorrete coinvolgere in caso di vittoria?
«Magari, ne parlerò certamente con lui».
Chiudendo, sempre in tema di pallone: uno sportivo come lei che usa come colonna sonora della campagna elettorale emiliana “Notti Magiche” di Italia 90. Quel Mondiale non andò benissimo...
«Vedrà che il 26 gennaio sarà una notte magica per la Lega e per l’Emilia Romagna». —