In teoria doveva essere un “panchinaro”, un nome buono per riempire una rosa già piena di attaccanti. Ma alla fine, più che un valido sostituto, potrebbe arrivare un bomber vero, peraltro fresco di addio a una squadra che qualche mese fa era avversaria, mentre ora, dopo aver accarezzato la possibilità di un gemellaggio, sta virando con decisione verso lo scioglimento. Perché se in casa Pd i giochi sono quasi fatti per la lista degli otto candidati modenesi al Consiglio regionale, in quel “quasi” c’è spazio per un’operazione dai risvolti clamorosi. Un’operazione portata avanti nei giorni scorsi dalla segreteria provinciale, con l’ok del presidente della Regione e ricandidato Stefano Bonaccini e del sindaco Gian Carlo Muzzarelli, con un doppio obiettivo: da una parte allargare il consenso e dall’altra dare concretezza al percorso di convergenza con il M5s tracciato già a settembre dal più autorevole pentastellato modenese, l’avvocato Pier Giorgio Rebecchi. E proprio il noto civilista modenese è al centro della complicata operazione che in via Rainusso stanno cercando di portare a termine: è Rebecchi, che nei giorni scorsi ha lasciato il Movimento dopo mesi di dissenso, il candidato individuato dal Pd per completare la rosa degli uomini, già composta dagli uscenti Giuseppe Boschini, Luca Sabattini ed Enrico Campedelli. Un’operazione a cui il segretario Davide Fava lavora da tempo, con alcuni circoli - quelli più vicini al Movimento - favorevoli e altri più perplessi, anche se le perplessità maggiori sono quelle dei consiglieri uscenti, perché con Rebecchi in campo la sfida per farsi eleggere sarà ancora più complicata, considerato che i dem contano di portare a Bologna (se le cose andranno bene) due uomini e due donne. Perplessità comunque destinate a essere superate, dal momento che l’operazione ha l’ok di Bonaccini e Muzzarelli, mentre il segretario Fava conta di chiudere la lista già per la direzione convocata per sabato. Tornando a Rebecchi, per ora manca l’ok del diretto interessato: «Per il momento più che di candidature preferisco parlare di idee e programmi comuni - spiega l’avvocato e amico di lungo corso di Beppe Grillo - ma se la proposta di candidatura dovesse arrivare, la valuterei in ottica costruttiva, perché andrebbe nella stessa direzione tracciata a livello nazionale». E a proposito del suo addio al Movimento, Rebecchi ricorda che «il disimpegno e la disiscrizione non sono certo frutto di ripicche personali o di aspettative “tradite”: la decisione è maturata sia per la ormai quasi certa assenza di una lista M5s alle regionali, sia per la progressiva disattenzione per i territori. Del resto, sarebbe contro la mia natura, avendo quattro figli, disinteressarmi di temi e programmi politici che, oggi più di ieri, meritano attenzione e partecipazione: lo dimostrano le recenti “piazze” che non vedo affatto solo in chiave “contro”, ma come un richiamo opportuno ai valori fondanti e costitutivi quali indispensabili collanti di idee e di azione politica». —
Verso le regionali/ A Modena è Rebecchi il colpo a sorpresa del Pd

L’avvocato fuoriuscito dal M5s potrebbe entrare clamorosamente nella lista Dem. C’è già l’ok di Bonaccini e Muzzarelli