MODENA. «Sono arrabbiata perché mi hanno tenuto d’occhio, arrabbiata perché è andato in fumo il lavoro mio e dei miei dipendenti, arrabbiata perché adesso mi toccherà spendere molti soldi per cambiare chiavi e serrature varie, e sono amareggiata perché, pur facendo denuncia, so già che per quanto si farà il possibile questo conterà ben poco. Casi come il mio continueranno purtroppo a ripetersi». L'imprenditrice Simona Mondini si sfoga, dopo che l’altra sera è stata aggredita sotto casa, quando una coppia di ladri è entrata in azione e lei, appena salita in auto, è stata derubata della borsetta dove ancora aveva parte degli incassi di due dei tre locali di cui è socia, ovvero “L’osteria del tempo perso” all’interno della polisportiva Modena Est, il ristorante “Sopra il Baluardo” e il self service “Self Area Mondini” nell’area dei capannoni della fiera. Il bottino è di qualche migliaio d’euro a cui si aggiungono «alcuni pacchettini con piccoli gioielli che avevo comprato per fare dei regali alle nipoti».
Simona racconta: «Quando esco dai locali, a qualsiasi ora, sono tranquilla perché con me ci sono sempre più persone. Invece sotto casa è diverso e in più sono abitudinario, arrivo sempre nel pomeriggio e poi esco verso le 19.30. Sarà un caso che qualcuno fosse lì appostato? Chissà, sta di fatto che io abito in via Beethoven, zona Conad Modena Est. La mia macchina era parcheggiata in strada, angolo via Toti. Avevo la borsa e i pacchettini, ho aperto la portiera della macchina, mi sono seduta e non ho appoggiato le mie cose sul sedile accanto al lato guida, proprio per maggiore sicurezza, ma sotto, in basso, sulla pedanina. Ho appoggiato e stavo per premere il pulsante che blocca in automatico tutte le portiere. Insomma una questione di un secondo, massimo due».
In quel frangente, mentre cioè Simona si sistemava, una vettura bianca si è collocata dietro all’auto della donna, in modo da bloccarne l’uscita in manovra dal parcheggio, e dal lato passeggero è uscito un giovane.
«Il ladro ha aperto la portiera. Mi sono visto uno, praticamente incappucciato e che non ha proferito parola, che velocemente ha arraffato la borsa e anche i pacchetti. La mia reazione è stata di urlare e di suonare il clacson a più non posso. Ma lui intanto era già risalito in auto, il suo complice ha messo in moto e... tanti saluti».
Tutti in pochi istanti. Il suono del clacson ha richiamato l'attenzione degli ultimi avventori del supermercato che si sono avvicinati per dare una mano, ma ormai non c’era più nulla da fare, il colpo era già stato consumato. «Ho chiamato le forze dell’ordine che hanno cercato in giro - conclude Simona Mondini - Di solito buttano via la borsa, ma non è stata ritrovata. Comunque avevo tutto il mio mondo, chiavi, carte di credito, documenti. L’unica cosa che è rimasta è il cellulare perché l’avevo messo nella tasca del cappotto». —