Ogni vignaiolo ha da sempre grande attenzione sulla tutela del patrimonio genetico dei propri vigneti. Per assicurare qualità e resistenza si sono messe in campo attività di miglioramento genetico e sanitario in grado di fornire cloni selezionati a monte della filiera vivaistica.
Con la “selezione clonale” si riproducono le piante scegliendo in una zona particolarmente vocata le gemme che durante l’anno hanno prodotto la migliore quantità e qualità di uva, per metterle su portainnesti tipici della zona e farle diventare dopo una serie di accurati controlli agronomici e sanitari, le capostipiti di popolazioni derivanti da uno stesso genitore, attentamente controllate e certificate.
Ogni tecnica ha i suoi pro e i suoi contro e va utilizzata a seconda della disponibilità di materiale e del tipo di vino che si vuole fare. —