MODENA Alla riscoperta dei migliori amici dell’uomo. L’educatore cinofilo modenese Marco Annovi rovescia il paradigma. La crisi può aver spinto qualcuno alla rinuncia, ma ha anche portato a riscoprire il rapporto con loro. «I cani alla fine hanno tratto benefici dalle misure per la pandemia - la posizione dell’educatore cinofilo - perché le persone hanno iniziato a trascorrere più tempo con loro».
Secondo lui il rapporto essere umano-animale si è avvicinato al modello-branco. Come i lupi che, antenati dei cani, svolgono tutte le attività insieme. Le ore trascorse lavorando a casa possono aver rafforzato i legami. Vedi le passeggiate quotidiane, permesse indipendentemente dal colore della giornata (rossa, arancione, gialla). «Quando la situazione tornerà normale c’è il rischio che i cani si ritrovino più tempo in solitudine - mette in guardia l’educatore - perché le persone devono lavorare. Nel 2020 sarà comunque ricordato per una maggiore vicinanza tra uomo e cane. La relazione è stata vissuta in modo più presente. Un esempio? A Capodanno per i botti: le persone erano a casa e hanno potuto tranquillizzarli di più».
La chiave per tranquillizzare è comprendere. Annovi invita i padroni a ribaltare la prospettiva. Non fermarsi all’osservazione degli animali, ma porsi un po’ anche dal loro punto di vista. «Un cane ha bisogno di due informazioni - nota l’educatore - deve sapere qual è il suo ruolo e a chi chiedere se ha bisogno di qualcosa». Una comunicazione serena e costante diventa dunque sorgente di benessere. «Il cane è un animale pacificatore - evidenzia Annovi - per cui tende a risolvere i conflitti piuttosto che passare all’aggressione».
I suoi consigli sono confluiti nel libro “Educa il tuo cane leggendo un video”, edito da Amazon. —