VIGNOLAMostra le fototessera del piccolo Aness che conserva nel portafoglio. Sono state scattate nei giorni scorsi per un motivo bene preciso. Lo racconta Hamed che ha 49 anni ed è il papà del bambino di 8 mesi che ha tragicamente perso la vita nel pomeriggio di venerdì. «E proprio venerdì mi sono recato in Comune per i documenti di Aness, quelli utili per ottenere la cittadinanza italiana. Per questo, alcuni giorni fa, avevamo scattato le fototessera».
Il papà torna al pomeriggio di venerdì. Questo il racconto di quei tragici momenti: «Mia moglie, dopo aver allattato Aness, è andata in cucina per fare il pane. Quando è tornata nella camera, dove Aness stava dormendo, lo ha trovato sul pavimento, incastrato accanto al letto. Non so, probabilmente aveva già perso la vita. Io ero nell’altra stanza a riposare, mentre gli altri bambini stavano giocando in casa. Venerdì non sono andato al lavoro, mi ero preso un giorno di ferie proprio per completare le pratiche utili per i documenti di Aness». Quindi il disperato tentativo di salvare il bambino di appena otto mesi: «A quel punto abbiamo chiamato i soccorsi che sono arrivati in tempo. Purtroppo, però, non c’è stato nulla da fare. Una disgrazia tremenda che ha stravolto sia me che mia moglie».
L’intenzione della famiglia, che ieri ha ricevuto visite e chiamate di amici e parenti, è quella di portare Aness in Marocco: «Non so se sarà possibile per via del Covid – sono sempre le parole di Hamed – ma questo è quello che vogliamo e desideriamo. Sono molto preoccupato per mia madre, la nonna dei miei figli. Lei è molto anziana, vive per i suoi nipoti e non aveva ancora avuto la possibilità di vedere il piccolo Aness. Ci telefona diverse volte al giorno dal Marocco, vuole sapere come stiamo e come stanno i bambini». Sarà difficile comunicare alla nonna la tragica notizia. —