MODENA È morto lanciandosi dal balcone di una palazzina di via Fratelli Rosselli all’angolo con viale Amendola. Si è buttato dal secondo piano, dall’altezza di circa 8 metri, convinto di poter sfuggire ad un arresto della polizia di Stato appena entrata nell’appartamento. Ma il disperato tentativo di cercare una via di fuga si è trasformato in tragedia e Godsmite Friday, 23 anni di origini nigeriane, ha perso la vita cadendo sull’asfalto.
«Gravi lesioni cranico encefaliche da grande traumatismo consuntivo per precipitazione», è il responso tecnico, elaborato dai medici dell’Istituto di medicinale legale del Policlinico e fatto proprio dalla Procura di Modena. Il dottor Luca Masini, procuratore capo, ha infatti ufficializzato il decesso del giovane nigeriano, certificando la ricostruzione dei fatti avvenuti nella tarda mattinata di venerdì. Ciò significa – vista la scelta di diffondere un comunicato stampa – che non vi è null’altro da accertare sull’accaduto e che per l’ufficio di corso Canal Grande il caso è chiuso. A supportare quanto avvenuto ci sono anche due testimoni, uno nell’appartamento e l’altro in strada, che hanno confermato quanto raccontato dagli operatori. Per evitare dubbi, incertezze e dietrologie, infatti, gli agenti hanno immediatamente messo a verbale la propria ricostruzione, lasciando ad altri tutti gli accertamenti.
Portato all’istituto di Medicina legale e sottoposto ad accertamenti sono poi stati trovati nell’addome del 23enne i 12 ovuli contenenti cocaina ingeriti poco prima di uscire in balcone, tentare magari di calarsi dalla ringhiera prima di perdere l’appiglio e precipitare nel vuoto.
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