«Sono sereno, non ho rivincite da prendermi con nessuno. La vita è questa e quando si deve stare seduti in quattro sulla stessa sedia, non si sta proprio comodi. Avrei voluto raggiungere il traguardo ottenuto con la Reggiana a Modena. Ero tornato per quello, ma l’ambiente subito fantastico, poi non era più quello ideale. Io do il meglio di me stesso quando sento la fiducia attorno e a Modena non era più così. Io e Amadei potevamo anche restare, ma non c’erano più le condizioni per lavorare in sintonia come invece è successo a Reggio. La promozione conquistata è un miracolo».
Ed è la nona in carriera per Doriano Tosi, il direttore sportivo che portò il Modena in serie A assieme a Gianni De Biasi conquistandone due consecutive. Le altre a Brescello (4) e Lentigione (1), poi quella a Padova dalla C alla B, un’altra meno prestigiosa perchè ottenuta col ripescaggio a Modena e mercoledì sera il ritorno in B della Reggiana. Undici, invece, i campionati vinti anche se due non culminati con la promozione a Brescello..
«Ripeto - prosegue Tosi - non ho rimpianti per quello che è successo e sto realizzando solo ora l’impresa che abbiamo fatto a Reggio. C’è lo stesso clima che c’era attorno al Modena di De Biasi. Ma si sarebbe potuto fare a Modena quest’anno a mani basse».
Ora tocca a Luca Matteassi che lei conosce bene.
«È un direttore sportivo molto bravo, giovane e ambizioso. Conosce molto bene queste categorie e ha dimostrato a Piacenza di saper costruire squadre per vincere. Gli auguro ogni bene e se lo lasciano operare in pace, facendogli sentire attorno tanta fiducia, credo che saprà fare un ottimo lavoro a Modena». —